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Esplosione a Roma: crolli e lesioni alla scuola Balzani. I genitori: «Pretendiamo la bonifica completa dell'area»

  • Immagine del redattore: Titty Santoriello Indiano
    Titty Santoriello Indiano
  • 8 lug
  • Tempo di lettura: 3 min

 L'esplosione di venerdì 4 luglio in via dei Gordiani  ha provocato danni ingenti e ora la scuola è stata dichiarata inagibile, come confermato da un sopralluogo di lunedì 7 luglio.

V municipio: «Stiamo lavorando per collocare i bambini in altri istituti»

Il comitato genitori si batte da anni per la delocalizzazione dell'impianto di rifiuti adiacente al plesso: «Continuiamo a protestare con forza contro la Regione Lazio che non ci tutela»

Esplosione a Roma: crolli e lesioni alla scuola Balzani. I genitori: «Pretendiamo la bonifica completa dell'area»
Danni alla scuola dopo l'esplosione

La scuola Balzani non riaprirà a settembre. L'esplosione di venerdì 4 luglio in via dei Gordiani ha provocato danni ingenti e ora l'istituto, frequentato da centinaia di alunni fino a poche settimane prima, è stato dichiarato inagibile.


Crolli e lesioni alla scuola Balzani

Una prima verifica degli istituti scolastici nel quartiere Villa De Sanctis era già avvenuta nella stessa giornata di venerdì: il ministero dell'Istruzione aveva fatto sapere che gli istituti danneggiati sono sette. La scuola Robolo Balzani è quella che ha riportato maggiori conseguenze. Qui si è tenuto, lunedì 7 luglio, un ulteriore sopralluogo dei vigili del fuoco e della commissione Stabili pericolanti comunale, insieme al V municipio, per valutare una prima stima dei danni. Dall'analisi delle condizioni della scuola, è emerso che quasi tutti gli infissi sono crollati e che si riscontrano delle lesioni laterali vicino ai pilastri. Inoltre, secondo gli esperti, sarà necessario indagare il sottosuolo vista la presenza in zona di numerose cavità.


«Chiediamo solidarietà alle altre scuole»

«Già negli anni passati - ha fatto sapere l'assessora l'assessora alla Scuola del V municipio Cecilia Fannunza - il Comune era intervenuto sulle fondamenta dalla scuola Balzani per la consolidazione». Ma ora « la scuola è dichiarata inagibile» mentre l'istituto Salacone risulta «in buone condizioni». Secondo l'assessora «la situazione (della Balzani, ndr) non è recuperabile entro settembre e stiamo lavorando per i ricollocamenti e garantire un anno sereno ai bambini». Gli alunni dovranno, quindi essere spostati in altri istituti scolastici della zona: «Abbiamo tante strutture che possono accoglierli e chiediamo a tutti solidarietà e tutti devono capire che è un percorso collettivo non di brevissimo periodo», ha sottolineato Fannunza.


«Continueremo a protestare contro la Regione»

Alcuni nel quartiere parlano di disastro annunciato. «Sono anni che protestiamo per le condizioni invivibili dell’area», scrive il comitato dell’istituto comprensivo Simonetta Salacone - di cui fa parte anche la scuola Balzani - all'indomani delle esplosioni. I genitori sottolineano che la Mcr Metalli condivide le mura di cinta con il giardino della scuola dell’infanzia. Un’attività considerata «inadatta al contesto» e per giunta con «un distributore di carburanti a pochi metri», precisano. «Continuiamo a protestare con forza contro la Regione Lazio che non ci tutela, ci impedisce di vivere dignitosamente e mette a rischio la nostra vita, sottoponendoci a una convivenza forzata e illegale con rottamatori, demolitori, materiali tossici e altamente infiammabili, siti di smaltimento di rifiuti«, scrivono ancora i genitori sottolineando che «proroghe e concessioni hanno protratto l’esistenza di questi siti e favorito l’avanzamento della cementificazione e dei rischi ambientali e per la salute pubblica a essi collegati».


Esplosione a Roma: crolli e lesioni alla scuola Balzani. I genitori: «Pretendiamo la bonifica completa dell'area»
Impianto GPL dopo le esplosioni

«Pretendiamo la bonifica dell'area»

Alcuni siti produttivi in questa zona sono ritenuti anche dal V municipio non compatibili con il contesto dei quartieri. Come ha dichiarato a La Capitale l'assessore all'Ambiente Edoardo Annucci, «considerata l’evoluzione che ha avuto la città negli ultimi decenni, la normativa necessita di un aggiornamento dal livello nazionale fino a quello locale: in aree un tempo isolate e con poli industriali o produttivi, come nel caso di via dei Gordiani, oggi ci sono abitazioni e servizi pubblici». Oltre a quello Gpl, infatti, c’è anche un impianto di stoccaggio e rottamazione di rifiuti non pericolosi che il municipio, il Comune, Città metropolitana e Asl hanno chiesto di delocalizzare. La Regione Lazio ha comunicato a marzo scorso l'intenzione di non prorogare l'autorizzazione, prossima alla scadenza ed ora, dopo il disastro del 4 luglio, la decisione non è più procrastinabile. Il comitato genitori della scuola è chiaro in proposito: «Pretendiamo la bonifica completa e certificata dell’area» ma anche «un intervento celere di messa in sicurezza della scuola e chiarezza sulle dinamiche dell’accaduto».

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