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Ucraina, Gualtieri: «Roma farà la sua parte». In arrivo lo «Unity hub» per i rifugiati ucraini

  • Immagine del redattore: Camilla Palladino
    Camilla Palladino
  • 10 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

L'annuncio del sindaco Roberto Gualtieri nel corso della conferenza internazionale sulla ricostruzione dell’Ucraina

La nuvola dell'Eur e, in alto a sinistra, il sindaco Roberto Gualtieri (La Capitale)
La nuvola dell'Eur e, in alto a sinistra, il sindaco Roberto Gualtieri (La Capitale)

Un centro polifunzionale per supportare i rifugiati ucraini. È lo «Unity hub», una struttura che sorgerà in via Satta nel IV municipio, come annunciato dal sindaco Roberto Gualtieri nel corso della conferenza internazionale sulla ricostruzione dell’Ucraina, in corso da oggi (giovedì 10 luglio) al centro congressi «La Nuvola» all'Eur, ribadendo l’impegno della Capitale a sostegno del paese.


«Le persone e i cittadini sono al centro della questione ucraina – ha detto il primo cittadino intervenendo al panel «Human capital dimension» – e Roma continuerà a fare la sua parte nel supportare chi ha dovuto lasciare il proprio Paese a causa dell’aggressione russa, che purtroppo è ancora in corso». Gualtieri ha poi sottolineato come l’accoglienza dei profughi sia stata resa possibile grazie alla collaborazione tra le istituzioni italiane, le organizzazioni non governative e la comunità romana, che ha mostrato una partecipazione attiva e costante.


Il nuovo progetto «Unity hub», ha spiegato il sindaco, sarà ospitato in strutture municipali già individuate e messe a disposizione in via Satta. «Abbiamo deciso sin dall’inizio – ha affermato – di prenderci le nostre responsabilità. Lo "Unity Hub" sarà uno spazio dedicato alla fornitura di servizi, supporto, guida e formazione culturale. Sarà un luogo cruciale per aiutare i rifugiati a mantenere il legame con la loro patria e a costruire connessioni solide, che potranno rivelarsi utili anche nel lungo periodo».


Gualtieri ha sottolineato l’importanza di pensare non solo al presente, ma anche al futuro della diaspora ucraina, offrendo strumenti che possano favorire l’integrazione senza spezzare il legame con le proprie radici. «Si tratta – ha concluso – di un progetto che guarda avanti, affinché l’esperienza vissuta all’estero possa trasformarsi in un’opportunità».

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