Immobiliare, Gualtieri: «A Roma investimenti per 30 miliardi entro il 2050 nella rigenerazione urbana»
- Camilla Palladino
- 11 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Il punto sulla situazione immobiliare della Capitale durante l’evento «Investire in Roma» organizzato martedì 10 giugno dal quotidiano Il Sole 24 Ore al museo dell’Ara Pacis

La Capitale accelera sulla rigenerazione urbana, con una prospettiva di 30 miliardi di euro di investimenti entro il 2050. Lo ha annunciato il sindaco Roberto Gualtieri intervenendo all’evento «Investire in Roma 2025» organizzato martedì 10 giugno dal quotidiano Il Sole 24 Ore al museo dell’Ara Pacis. «Roma - ha detto il primo cittadino - è pronta a competere sul mercato internazionale. Si sta scuotendo dal torpore e sta dimostrando una capacità di crescita degli investimenti pubblici e privati. Stiamo mettendo a terra 5 miliardi di grossi progetti privati, senza contare quelli diffusi di rigenerazione urbana e gli investimenti industriali».
Il problema della mancanza di alloggi per gli studenti nel panorama immobiliare
Secondo Gualtieri, negli ultimi tre anni sono già stati attivati investimenti per 10 miliardi di euro - di cui cinque già realizzati e cinque in corso - e le previsioni per i prossimi 25 anni puntano a triplicare questa cifra. «Il potenziale immobiliare della Capitale - ha sottolineato il sindaco - è alto. Basti pensare che a Roma cercano casa 50mila studenti e ci sono solo 5mila posti disponibili». Un tema che si lega alla questione dell’emergenza abitativa: «A volte si confonde il successo turistico con il problema della casa, ma non è affatto così: servono più politiche per la casa e non meno turisti».
La crisi abitativa
Secondo il primo cittadino, è urgente aumentare il numero di abitazioni disponibili, con una strategia che coinvolga anche l’Europa. «Abbiamo stimato un fabbisogno di 70mila case: 20mila di edilizia residenziale pubblica (erp), 30mila di edilizia residenziale sociale (ers) e 20mila da mercato. Con le risorse attuali possiamo acquistarne solo 2mila, per questo abbiamo avviato un progetto con il sindaco di Barcellona per un piano europeo sulla casa. Confidiamo molto anche nei nuovi strumenti urbanistici e nell’agenzia per la casa».
Nel 2024 a Roma 39.800 compravendite retail per 9,1 miliardi
Durante l’evento sono stati presentati anche i dati del rapporto Nomisma sul mercato immobiliare della Capitale. Nel 2024 si registrano 39.800 compravendite nel settore retail - cioè di piccolo taglio - per un valore complessivo di 9,1 miliardi di euro. In parallelo, le nuove locazioni residenziali hanno generato un volume d’affari di 640 milioni di euro. Più contenuto, ma comunque significativo, il comparto corporate: secondo Nomisma, le transazioni immobiliari superiori ai 5 milioni di euro hanno raggiunto nel 2024 un volume di 1,7 miliardi, per un totale di circa 100 mila metri quadrati commerciali.
La responsabile real estate di Nomisma Elena Molignoni ha ribadito l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato nella rigenerazione urbana: «Il Comune ha già mappato le aree da riqualificare, ma bisogna favorire i partenariati. Il privato ha capitale e competenze, ma deve ridurre le aspettative di rendimento, altrimenti si rischia di non rispondere ai reali bisogni del territorio». Secondo Molignoni, gli enti locali possono contribuire snellendo la burocrazia e co-investendo nei progetti: «Solo così sarà possibile trasformare Roma in un vero laboratorio di innovazione urbana, capace di attrarre investimenti e migliorare la qualità della vita».
Dils: «Potenziale fino a 8 miliardi per il mercato corporate romano»
Guardando al futuro, Dils intravede grandi margini di crescita per Roma. «Nel corporate - ha dichiarato il fondatore e ceo dell'agenzia Giuseppe Amitrano - il potenziale della Capitale può arrivare fino a 8 miliardi di euro l’anno. Oggi siamo poco sotto i due miliardi, ma la città ha tutto per diventare protagonista sul mercato internazionale». Amitrano ha sottolineato il cambio di passo nella percezione di Roma da parte degli investitori esteri: «C’è stata una rincorsa lunghissima dopo anni di confronto con Milano, ma ora l’attenzione verso il Sud Europa è senza precedenti. Il nostro obiettivo è dare nuova vita alle strutture esistenti e far venire più persone a vivere qui. Il settore living può essere la grande scommessa dei prossimi cinque anni».











