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Cosa fanno i romani nel tempo libero?

  • Edoardo Iacolucci
  • 17 lug
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 21 lug

No, non giocano tutti a padel. Solo il 37,6% dei cittadini pratica attività sportiva in modo regolare. Cinema e musei accessibili solo al 13% a piedi. I dati dell’indagine presentata alla Casa del Cinema

padel roma
Partita di Padel al Circolo Doria (La Capitale)

Cosa fanno i romani quando non lavorano? Quanto spazio trovano - e soprattutto dove - per lo sport, la cultura, il relax? Se lo è chiesto l’indagine «Le mappe del tempo libero a Roma», presentata oggi alla Casa del Cinema da Confcommercio Roma, in collaborazione con Sapienza Innovazione e Format Research.


Lo studio, basato su dati georeferenziati e su un sondaggio rappresentativo da 800 interviste, racconta una città diseguale, dove l’offerta per il tempo libero, dallo sport ai musei, è fortemente polarizzata tra centro e periferie.


Sport e movimento: la camminata vince su tutto

Secondo il sondaggio condotto su 800 cittadini, il 37,6% dei romani pratica regolarmente attività fisica. La preferita è la camminata veloce (47%), seguita da fitness in palestra o a corpo libero (32%) e da discipline come yoga e pilates (19,8%). Più distaccate corsa (18,9%), bicicletta (16,5%), nuoto (16%), calcio o calcetto (12,3%) e tennis o padel (11,5%).

Il luogo più frequentato? L’aria aperta, scelta dal 42% degli sportivi. Seguono le palestre private (26,9%) e, molto distaccati, gli impianti pubblici (11,4%).


I tre volti di Roma nel tempo libero: in corsa, incerta, ferma

Uno dei nodi centrali emersi dalla ricerca riguarda l’accessibilità agli impianti sportivi, che varia in modo significativo tra i diversi municipi.

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Un'alta accessibilità si registra nei municipi II, V, VIII, I, VII e una media accessibilità nei municipi XII, III, IV, XIII, XI e mentre una bassa accessibilità nei municipi XIV, X, IX, XV, VI. In particolare, il II municipio risulta essere il più attrezzato, mentre il Municipio VI è il fanalino di coda.

E nonostante l’88% degli intervistati riconosca la presenza di almeno una palestra nel proprio quartiere, solo il 37,3% dichiara di utilizzarla abitualmente. I motivi? Secondo la ricerca, la maggior parte dei cittadini lamenta barriere economiche (40,8%) e la scarsa manutenzione delle strutture (24,3%). Ben il 90,7% degli intervistati segnala almeno una criticità legata all’offerta sportiva locale.


Cinema e musei? Solo il 13% li raggiunge a piedi

Quando si parla di tempo libero culturale, le distanze aumentano. Solo il 13% degli abitanti della provincia può raggiungere un cinema a piedi in meno di 15 minuti. Il dato crolla al 7% per i tragitti sotto i 10 minuti. L’offerta è concentrata nel centro città, lasciando scoperti molti quartieri residenziali e periferici.

Stesso discorso per musei e teatri: mappati i 50 musei più recensiti, risulta evidente una distribuzione fortemente centrale. La maggioranza dei quartieri ne resta esclusa.


Cosa vorrebbero i romani?

La domanda di spazi per il tempo libero è alta. Se potessero scegliere, i romani investirebbero su palestra pubblica (42,6%), parco attrezzato (40,9%), piscina comunale (39,7%) e centro multidisciplinare (38,2%). L’83% è disposto a spostarsi anche fuori quartiere per trovare una struttura sportiva di qualità. Più alta questa propensione nei municipi meno serviti.


Tempo libero e sport: solo un cittadino su tre è attivo

«L’offerta del territorio per il tempo libero è una componente rilevante per lo sviluppo dell’attività d’impresa - ha spiegato Pier Andrea Chevallard, presidente di Confcommercio Roma -. L’indagine evidenzia alcune criticità: la distribuzione territoriale delle aree e degli spazi per la fruizione del tempo libero, infatti, è disomogenea e non sufficientemente distribuita sul territorio. Questo sarà un obiettivo da perseguire del futuro per garantire lo sviluppo equilibrato del territorio». Confcommercio, si dice molto sensibile al tema della rigenerazione urbana: «Da alcuni anni perseguiamo una serie di filoni di analisi e di indagini che consentono di capire qual è l'offerta del territorio per la fruizione del tempo libero, una componente - conclude - rilevante per lo sviluppo anche dell'attività d'impresa»


Onorato: «Impiantistica sportiva romana? Una vergogna»

Toni duri quelli dell’assessore capitolino a Sport, Turismo e Grandi Eventi, Alessandro Onorato, che non ha risparmiato critiche durante il suo intervento: «Il 90% del mio tempo da assessore lo dedico all’impiantistica sportiva romana, che è una vergogna, come in tutta Italia. In Italia, le scuole senza palestre sono 6 su 10, e in quelle 4 se gli mandiamo l'Asl domani la chiudono. Abbiamo un'impiantistica vecchissima, nessun governo, neanche quello attuale, ha voluto fare un piano straordinario infrastrutturale sulle scuole. Se non si fa una rivoluzione culturale, il nostro Paese, dal punto di vista della mentalità sarà totalmente vecchio e irrecuperabile»


L'assessore Onorato ha denunciato anche la gestione opaca di 136 impianti comunali: «Molti non pagavano il mutuo garantito dal Comune o il canone d'affitto. Dodici impianti sono chiusi, altri non rispettano le tariffe comunali. Serve una rivoluzione culturale. Senza un piano straordinario nazionale, resteremo indietro per sempre».


Periferie e rigenerazione urbana: la visione di Battaglia

Al tema del tempo libero come leva di rigenerazione urbana, soprattutto nelle periferie, ha dedicato il suo intervento Giuseppe Battaglia, assessore capitolino alle Periferie, Pnrr e alla Città dei 15 minuti.

«Nel Quarticciolo, le reti sociali si stanno sfaldando - ha avvertito -. Se non affianchiamo a questo la presenza delle istituzioni, del Comune, del Governo e anche del Coni, rischiamo di perdere comunità con un forte senso di appartenenza. Il mio obiettivo nei prossimi due anni sarà fare in modo che le risorse investite in periferia producano risultati reali, dando protagonismo ai cittadini e costruendo insieme spazi culturali e sociali condivisi».


Giovani, imprese e qualità della vita

Il presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio Roma, Eugenio Miccone, ha sottolineato come il tempo libero e lo sport possano diventare un motore per l’imprenditoria giovanile e la qualità della vita nei quartieri residenziali.

«Con i nostri progetti vogliamo trasformare i giovani in agenti del cambiamento», ha detto, citando esperienze concrete come il recupero del Palazzo Talia, storico edificio riportato a nuova vita per attività imprenditoriali e culturali.


Investire nella vivibilità per attrarre talenti e imprese

A chiudere l’incontro, il direttore di Confcommercio Roma Romolo Guasco, che ha richiamato l’importanza di una città più vivibile per attrarre investimenti e trattenere talenti.

«Una città dove si vive bene, con servizi di qualità, è una città che attrae imprese e manager. Per questo siamo convinti del valore del progetto Cities, con cui puntiamo a una visione integrata della città. Ringrazio Pierluigi Ascani per il lavoro di ricerca e la collaborazione con Sapienza».


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