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Al via la campagna «Enti Territoriali per la Palestina», ecco come mobilitare regioni e comuni per un impegno concreto

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 16 giu
  • Tempo di lettura: 3 min

L'appello è rivolto ai cittadini che intendono fare pressioni dal basso ai propri rappresentanti nelle consigli locali per chiedere di riconsiderare le relazioni in vari ambiti con le amministrazioni statali israeliane

manifestazione palestina roma
Manifestazione nazionale per la Palestina - 30 novembre 2024 (La Capitale)

«Di fronte ai crimini commessi dal Governo d’Israele nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania occupata, all’inerzia complice mostrata dal governo italiano e dalla comunità internazionale, 13 organizzazioni chiedono alla società civile di mobilitarsi in difesa dei diritti fondamentali della popolazione palestinese».


Questo è l'appello lanciato da ACLI e raccolto da altre 12 organizzazioni della società civile per la campagna «Enti Territoriali per la Palestina». Attraverso l'attivismo civile, si offre così la possibilità a chiunque di usare degli strumenti semplici con cui rivolgersi ai propri rappresentati nei consigli locali per chiedere di riconsiderare le relazioni in vari ambiti con lo Stato di Israele o le amministrazioni locali israeliane.


In altre parole, si potrà chiedere il rispetto degli obblighi derivanti da tre diverse pronunce della Corte internazionale di giustizia relative alla plausibile violazione della Convenzione sul genocidio, dal suo parere consultivo del luglio scorso e dalle norme di diritto internazionale, che negli ultimi due anni sono state completamente ignorate dal governo Netanyahu.


Un aspetto che sebbene sembri relegato semplicemente all'apparato governativo statale, interessa gli enti locali più di quanto possa sembrare a prima vista.


L'appello e le organizzazioni coinvolte

Promossa da ACLI, la campagna coinvolge anche Amnesty International Italia, AOI, ARCI, Assopace Palestina, CISS, COSPE, Libera, ManifestA, Oxfam Italia, Rete Italiana Pace e Disarmo, Un Ponte Per, Vento di Terra.


Il loro obiettivo, si legge nel testo di lancio dell'appello, ha un duplice scopo: «Non solo esercitare “dal basso” una pressione più incisiva sul governo israeliano per un immediato cessate il fuoco e la fine dell’occupazione, ma mandare anche un messaggio chiaro al governo Meloni, che finora si è mostrato impermeabile alle pronunce della Corte internazionale di giustizia».


La stessa Corte, si legge nell'appello, «vista la rilevanza generale delle norme di diritto internazionale violate [...] riconosce anche una serie di obblighi in capo agli Stati terzi. [...] L’Italia non può essere complice dei crimini commessi da Israele attraverso la fornitura di armamenti o schierandosi con la Germania contro la sospensione dell’Accordo di associazione tra Unione europea e Israele».


Una responsabilità che, secondo gli articoli 114 e 117 della Costituzione, riguarda anche Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni.


L'impegno richiesto agli enti territoriali

Il materiale fornito dalla campagna si può facilmente scaricare dal sito www.entiterritorialiperlapalestina.it ed è composto da un documento da presentare in votazione nel consiglio del proprio ente territoriale, chiedendo un impegno a:

  • astenersi dallo stipulare e sospendere qualsiasi accordo internazionale con Israele che possa supportare la sua presenza illegale nel Territorio palestinese occupato;

  • riconsiderare le relazioni commerciali e culturali con Israele, in particolare quelle che contribuiscono a violazioni dei diritti umani;

  • garantire accoglienza e supporto ai profughi palestinesi in fuga dal conflitto;

  • promuovere iniziative di solidarietà e sostegno al popolo palestinese, attraverso eventi e manifestazioni;

  • collaborare con le organizzazioni della società civile e con gli enti locali palestinesi.


«L’obiettivo è arrivare all’adesione del maggior numero di enti territoriali, dopo le prime posizioni assunte da alcune regioni – concludono le organizzazioni promotrici –. Per questo supporteremo i cittadini e le cittadine e tutte le associazioni che vorranno unirsi alla campagna nel diffondere e portare avanti la richiesta di adesione all’appello, affinché il nostro paese possa schierarsi dalla parte giusta della storia».

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