Approvata la delibera sul diritto all'abitare: oltre 30mila alloggi per chi è escluso dal mercato e dall’edilizia popolare
- Camilla Palladino
- 2 lug
- Tempo di lettura: 3 min
L’assemblea capitolina approva una delibera strategica per garantire il diritto all'abitare anche a chi resta fuori dai canali tradizionali

Nel pieno di una crisi abitativa che coinvolge fasce sempre più ampie della popolazione, l’assemblea capitolina approva una delibera strategica per garantire il diritto all'abitare anche a chi resta fuori dai canali tradizionali. Il provvedimento, votato mercoledì 2 luglio in aula Giulio Cesare, punta a rispondere a una domanda crescente e articolata: secondo uno studio aggiornato del Cresme, commissionato dall’assessorato all’Urbanistica, entro il 2032 serviranno nella Capitale 71.290 alloggi, dei quali 35.370 già oggi risultano richiesti e altri 35.920 attesi nel prossimo decennio. Di questi, solo 18.900 potranno essere coperti dal libero mercato.
Obiettivo? 31.815 alloggi per garantire il diritto all'abitare
Per colmare il divario, la delibera si concentra su quella che viene definita «fascia intermedia» o «grigia»: famiglie che non hanno i requisiti per ottenere una casa popolare, ma che non riescono a permettersi un affitto nel mercato privato. In questa categoria rientrano giovani coppie, studenti, lavoratori fuori sede, anziani soli, donne con figli a carico, famiglie monoreddito, immigrati e persone con disabilità. A questa platea il Comune dedica un obiettivo preciso: 31.815 alloggi, di cui 25.462 già previsti da interventi programmati, 1.353 derivanti da iniziative di altri enti e 5mila da sviluppare attraverso nuova programmazione. Quest’ultima sarà sottoposta a verifiche periodiche, con la possibilità di trasformare alcuni interventi in edilizia pubblica, qualora si rendano disponibili risorse adeguate.
Le azioni per la «fascia intermedia»
La delibera si inserisce all’interno del più ampio «Piano strategico per il diritto all’abitare 2023–2026» e prevede un ventaglio di azioni specifiche rivolte alla fascia intermedia: tra queste, il bando per l’Agenzia sociale per l’abitare, il nuovo Regolamento sul social housing e il contratto integrativo per il canone concordato. «Quello alla casa – ha dichiarato l’assessore capitolino all’Urbanistica Maurizio Veloccia – è un diritto fondamentale e con questa delibera interveniamo in modo concreto». E ha aggiunto: «Affrontiamo un problema sociale che riguarda migliaia di persone, non solo chi è in estrema povertà. Per essere efficaci, le politiche devono essere mirate: pensare al futuro, facendo nel presente». Veloccia ha infine sottolineato come lo studio Cresme consenta finalmente una mappatura aggiornata dei bisogni, utile a pianificare interventi per il prossimo decennio.
Zevi: «Aiutiamo studenti, pensionati e famiglie monoreddito»
Dello stesso tenore le parole dell’assessore al Patrimonio e alle politiche abitative del Campidoglio Tobia Zevi: «Se prima il problema della casa riguardava solo i più deboli, oggi coinvolge anche la classe media: studenti, pensionati, famiglie monoreddito. Roma, con il sindaco Gualtieri, si è posta alla guida di una battaglia europea per ottenere risorse comunitarie». L’assessore ha inoltre confermato che i prossimi atti amministrativi saranno rivolti ancora a questa fascia di popolazione, con l’obiettivo di garantire un alloggio dignitoso a chi guadagna fino a 50mila euro l’anno.
Le richieste avanzate a Bruxelles
L’iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di azioni messe in campo dal Campidoglio per rispondere alla crisi abitativa. Il sindaco Roberto Gualtieri ha più volte portato il tema all’attenzione delle istituzioni europee. A febbraio 2025, da Bruxelles, ha sottolineato l’urgenza di non ridurre l’emergenza abitativa al solo tema dell’efficienza energetica. A maggio, ha ribadito la necessità di un forte sostegno economico da parte dell’Unione europea per affrontare un deficit di circa 20mila alloggi pubblici a Roma.
L'impegno del Campidoglio
Parallelamente, il Comune ha avviato un piano per l’acquisto e l’assegnazione di nuove case popolari. Nell’ambito del bando erp (edilizia residenziale pubblica) 2023, sono state individuate 1.300 unità potenzialmente disponibili, di cui 800 già costruite o libere. Inoltre, l’amministrazione è impegnata nell’acquisizione di circa 2mila abitazioni da destinare al patrimonio pubblico. Solo pochi giorni fa, nel quartiere Spinaceto, sono state consegnate le prime 15 chiavi a famiglie beneficiarie degli alloggi ers (edilizia residenziale sociale), un segnale concreto dell’impegno del Comune nella lotta alla precarietà abitativa.











