Antonello Venditti ha cantato per i giovani detenuti: «Notte prima degli esami» emoziona Casal del Marmo
- Edoardo Iacolucci
- 12 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Nell’Istituto penale minorile l’incontro tra musica, scuola e giustizia. Nordio: «L’arte può salvarci dai nostri errori». Francesca Fagnani ha moderato l'incontro

Forse qualcuno se l'è portato via. E forse è proprio qui, nel carcere minorile di Casal del Marmo, e questa canzone parla anche di lui.
A pochi giorni dalla maturità, Antonello Venditti ha portato la sua musica e la sua voce nell’Istituto penale per minorenni, regalando un concerto intimo ed emozionante a 39 giovani detenuti e 15 studenti esterni provenienti dal liceo classico Virgilio, dal liceo scientifico Pasteur e dall’istituto alberghiero Domizia Lucilla.
Un concerto che ha toccato il cuore
Ad accompagnare il cantautore romano, il suo inseparabile pianoforte. Venditti ha eseguito i suoi brani più celebri, tra cui «Notte prima degli esami», «Ci vorrebbe un amico» e «Le cose della vita», dando vita a un momento carico di emozioni. La partecipazione dei ragazzi è stata intensa, in un’atmosfera di ascolto, riflessione e speranza.
L’evento, moderato dalla giornalista Francesca Fagnani, ha visto anche la presenza delle istituzioni: il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il sottosegretario Andrea Ostellari e il capo del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità Antonio Sangermano.
Guarda il nostro documentario sul Pastificio Futuro di Casal del Marmo
Le domande dei ragazzi ad Antonello Venditti: «Hai mai pensato a una canzone sui detenuti?»
Uno dei momenti più intensi della serata è stato quello dedicato alle domande libere dei ragazzi, che hanno domandati curiosi al cantautore: «Hai mai pensato di scrivere una canzone sui detenuti?»
«Hai mai cantato in un carcere?». «Qual è la canzone a cui sei più legato?». «Com’è stata la tua notte prima degli esami?». «Perché hai deciso di venire a cantare qui?»
Venditti ha risposto con sincerità e partecipazione, lasciando un messaggio importante:«L’idea che la società ha dei carcerati è che siano solo carcerati. Ma c’è molto di più: una vita spirituale, affettiva, culturale. L’idea che in questo luogo ci siano ragazzi che studiano, che trasformano il carcere in una classe, in un’aula, in un laboratorio di futuro, è qualcosa che mi conforta e mi commuove».
Nordio: «L’arte è un ponte verso la libertà interiore»
Nel suo intervento, il ministro Carlo Nordio ha espresso gratitudine nei confronti del cantautore: «Ringrazio Venditti con grande affetto. È solo l’inizio di un percorso che porti l’arte all’interno delle carceri, perché è proprio l’arte una delle poche cose che può salvarci dalle cattiverie del mondo e anche dai nostri errori».
Il ministro ha poi sottolineato l’importanza di proseguire con iniziative culturali nei penitenziari: «Sempre più occasioni come questa devono trovare spazio nelle nostre strutture detentive».
Ostellari: «Luoghi di pena, ma anche di riscatto»
Anche il sottosegretario Andrea Ostellari ha rilanciato il valore educativo dell’esperienza: «Stiamo cercando di fare il massimo perché gli Ipm diventino luoghi di vera rieducazione, di riscatto e speranza. Ci vuole investimento, certo, ma momenti come questo ci aiutano a raccontare e a costruire».
«Ringrazio Venditti per questa occasione, che non sarà l’unica», ha concluso.
Sangermano: «È bello che un uomo pianga per amore»
Toccante l’intervento di Antonio Sangermano, che ha offerto una lettura profonda dei testi di Venditti: «Le sue canzoni come "Ogni volta" e "Ricordati di me" ci insegnano che l’abbandono e la sofferenza non devono mai trasformarsi in violenza. È bello un uomo che piange per amore, non uno che alza le mani».
Un messaggio diretto ai ragazzi e in particolare ai giovani detenuti: «Imparate a piangere per amore, ma non usate mai violenza, né verbale né fisica, verso le donne».











