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Vandali all'istituto Ruiz: scuola devastata e studenti in dad fino a venerdì

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 22 gen
  • Tempo di lettura: 2 min

Svuotati 12 estintori nei corridoi, scuola devastata e lezioni sospese: necessario il ricorso alla didattica a distanza

Istituto Ruiz all'Eur
Istituto Ruiz all'Eur

Un atto vandalico ha colpito ieri mattina, martedì 21 gennaio, l’istituto tecnico Vincenzo Arangio-Ruiz di viale Africa. Ignoti si sono introdotti nella scuola forzando l’ingresso della palestra e hanno svuotato 12 estintori lungo i corridoi di tutti i piani. L’azione ha reso l’aria irrespirabile, causando la paralisi delle attività didattiche e la necessità di interventi per ripristinare condizioni di igiene e sicurezza.


Didattica a distanza per gli studenti

Per garantire la sicurezza degli ambienti, sarà necessario l’intervento di una ditta specializzata. Nel frattempo, le lezioni proseguiranno in modalità didattica a distanza almeno fino a venerdì 26 gennaio. Il rientro in presenza è previsto per lunedì 27, salvo imprevisti. Questo atto vandalico è l’ultimo di una serie di episodi che hanno già compromesso il regolare svolgimento delle lezioni nell’istituto.

Lo scorso 14 gennaio, un gruppo di circa 15 persone aveva forzato una porta bloccata con lucchetto e catena, attivando l’allarme. Il giorno successivo, l’istituto è stato occupato da alcuni studenti e liberato il 16 gennaio.


La condanna dei docenti

In una lettera pubblicata sul sito della scuola, i docenti hanno espresso sdegno per quanto accaduto: «L’interruzione delle attività didattiche arreca un danno incalcolabile agli studenti, privati del tempo necessario a colmare eventuali lacune, in particolare in vista degli imminenti scrutini. Ogni giorno di scuola negato rappresenta un ostacolo al compimento del percorso formativo, compromettendo il diritto all’istruzione e alle opportunità future. Attaccare una scuola significa favorire l’oscurantismo e l’arretramento culturale, privando i giovani degli strumenti indispensabili per l’emancipazione personale e sociale».

I docenti hanno anche rivolto un appello alle autorità affinché venga fatta luce sulla vicenda.

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