San Lorenzo cambia la raccolta dei rifiuti, dopo il porta a porta arriva un modello misto. Esulta il quartiere
- Giacomo Zito
- 19 mag
- Tempo di lettura: 4 min
Dopo quasi dieci anni dalla sperimentazione, i cittadini ottengono una svolta: torna il cassonetto per chi non ha spazi adeguati. L’assessore Rino Fabiano: «La riforma nasce dall’ascolto del territorio»

A San Lorenzo è ufficiale: il sistema porta a porta sarà in parte sostituito da un nuovo modello misto di raccolta dei rifiuti. Dopo anni di proteste, segnalazioni e un costante confronto con l’amministrazione, il quartiere archivia una gestione con diverse problematiche e dà il via a una riforma attesa da tempo. I bidoncini del porta a porta potranno in parte essere rimossi dai circa 180 condomini che ne faranno richiesta per lasciare spazio a ottanta nuove isole ecologiche stradali.
L’iniziativa è stata fortemente voluta dal Comitato di quartiere San Lorenzo e accolta con favore dai cittadini: «Un passaggio voluto e conquistato dalla stragrande maggioranza dei residenti - scrive il Comitato sui social -, che segna la fine di un esperimento fallimentare, calato dall’alto in un quartiere con caratteristiche del tutto incompatibili con questo tipo di raccolta».
Il sistema porta a porta: una sperimentazione mai decollata
Introdotto nel 2018, durante l’amministrazione Raggi, come parte di un piano di estensione della raccolta differenziata in diverse zone di Roma, il porta a porta si è scontrato sin da subito con la morfologia urbana del quartiere: palazzi senza cortili, androni angusti, nessun vano rifiuti disponibile.
Il risultato? Sacchi e bidoni in strada, marciapiedi trasformati in discariche e androni dei palazzi che specialmente in estate erano invasi da cattivi odori. A questo, inoltre, si aggiungevano spesso le difficoltà per alcuni condòmini con disabilità di poter uscire dal proprio palazzo in autonomia.
«Chi difende quel sistema vive lontano dal degrado che ha prodotto», ha accusato il Comitato, portavoce di una battaglia che ha puntato da subito a una soluzione che non tornasse indietro nel tempo, ma piuttosto risolvesse le problematiche offrendo possibilità aggiuntive.
L’ascolto dell’amministrazione e il nuovo modello Ama
Già nel settembre 2024, un’assemblea pubblica con Ama aveva acceso il confronto. Da lì è nato il nuovo piano presentato ufficialmente l’11 gennaio 2025, poi entrato in vigore a marzo. Il modello prevede due soluzioni: chi ha spazi idonei potrà mantenere il porta a porta, tutti gli altri passeranno alle nuove isole di prossimità. Ogni isola sarà dotata di contenitori per carta, plastica, organico e indifferenziato con una capienza fino a 3.700 litri.
I cassonetti di nuova generazione sono quindi arrivati a via Tiburtina, mentre l’assessore all’Ambiente del Municipio II, Rino Fabiano, ha annunciato l’estensione delle campane anche in via dello Scalo San Lorenzo e via di Porta Labicana (una volta terminati i lavori stradali e per la sopraelevata). In un comunicato rivolto alla cittadinanza, ha inoltre chiarito che i condomini potranno chiedere la rimozione dei bidoncini solo tramite richiesta formale dell’amministratore ad Ama, attivando il sopralluogo della sede operativa.
Il ruolo del comitato e la voce dei residenti
Il Comitato San Lorenzo si è fatto portavoce del disagio con incontri pubblici, lettere, sopralluoghi, petizioni e decine di segnalazioni. Una mobilitazione che ha visto coinvolti anche singoli cittadini come Alessandro, residente e testimone diretto: «Questo nuovo sistema non annienta quello precedente, è un'alternativa. Cioè quei condomini che non hanno la possibilità di avere all'interno del proprio palazzo la raccolta si possono rivolgere appunto alle famose isole di prossimità».
Un risultato che per Alessandro è «un successo» perché dona a San Lorenzo un sistema di raccolta peculiare e adatto alle circostanze, unico a Roma a funzionare in questo modo.
«Come tutte le cose possono essere migliorabili e perfettibili - chiosa Alessandro - perché le isole andrebbero forse dislocate in maniera più omogenea. Però questo, diciamo, intanto è un punto di partenza».
Partenza che viene sostenuta anche da molti residenti della zona, che anche quando contrari al “ritorno” della raccolta in strada, non possono non sottolineare i disagi vissuti in particolare d’estate negli androni dei loro palazzi.
Il sistema ibrido e la sorveglianza
Con l’entrata in vigore del nuovo piano, Ama ha comunicato che intensificherà i controlli sugli esercenti, per evitare che il ritorno dei cassonetti diventi un alibi per i conferimenti scorretti.
I commercianti sono tenuti a rispettare orari e modalità prestabilite per la raccolta differenziata fuori dai negozi. «Chi non rispetta le regole sarà sanzionato», avverte l’assessore. Un intervento che vuole andare in particolare a contrastare il degrado percepito dagli abitanti del quartiere nei confronti della movida che anima la zona di notte.
Attraverso il lavoro congiunto tra istituzioni e cittadini, la nuova soluzione proverà a mettere in gioco un sistema ibrido ottenuto grazie all’ascolto, il contesto e la realtà quotidiana dei cittadini. «La vera sostenibilità - sottolinea infine il Comitato - è quella che rispetta le persone che vivono la città ogni giorno, non le idee astratte calate dall’alto».
Come fare per togliere il porta a porta
I condomini con spazi interni insufficienti possono richiedere la rimozione definitiva dei bidoncini. La procedura va avviata solo dall’amministratore condominiale tramite i canali ufficiali Ama. Tra questi, le segnalazioni online su “Dillo ad AMA” e su app Ama Roma, la linea verde Ama: 800 867 035 (Lun-Gio 8:00–17:00, Ven 8:00–14:00) o l'email: area.city@amaroma.it
Seguirà sopralluogo da parte della sede operativa AMA per procedere alla rimozione.










