Rinnovo contratto sanità privata Aiop-Aris, Ugl Salute alza la voce: «Tempo scaduto»
- Redazione La Capitale

- 22 mag
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Aggiornamento: 23 mag
Il segretario nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano ha evidenziato come sia ormai intollerabile il rimpallo di responsabilità tra parti datoriali e istituzioni

Cresce la pressione sul fronte della sanità privata e del comparto socio-sanitario accreditato Aiop-Aris. Il segretario generale della Ugl Paolo Capone ha partecipato oggi al presidio organizzato davanti al ministero della Salute in occasione dello sciopero nazionale indetto dalla categoria, lanciando un messaggio chiaro: «Il tempo dell’attesa è scaduto».
Contratto sanità privata fermo da anni: protesta legittima dei lavoratori
Il segretario nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano ha evidenziato come sia ormai intollerabile il rimpallo di responsabilità tra parti datoriali e istituzioni, che continua a lasciare oltre 200.000 operatori sanitari senza un contratto rinnovato da anni. «Parliamo di lavoratori spesso definiti ‘eroi’ durante la pandemia, oggi dimenticati», ha dichiarato Giuliano, prima di essere ricevuto con una delegazione dal Capo della segreteria tecnica del Ministero, Stefano Moriconi.
Ugl Salute: dignità e diritti per i lavoratori della sanità
«La nostra presenza qui è un atto dovuto verso migliaia di professionisti che ogni giorno garantiscono assistenza e cure in strutture accreditate, ma che non ricevono il giusto riconoscimento economico e contrattuale», ha commentato Paolo Capone, rimarcando che la dignità dei lavoratori non è negoziabile.
Contratto unico pubblico-privato: una prospettiva concreta
Durante l’incontro al Ministero, si è aperta anche una finestra su un possibile contratto unico pubblico-privato, soluzione che potrebbe mettere fine alla lunga discriminazione tra operatori del settore pubblico e privato. «Un passo fondamentale per garantire equità e stabilità», ha aggiunto Giuliano.
Risorse pubbliche ci sono, ma mancano risposte concrete
Ugl punta il dito contro l’uso delle risorse pubbliche: «Ingenti fondi sono stati destinati alle strutture accreditate, ma non si riesce a trovare il necessario per rinnovare un contratto atteso da troppo tempo. È inaccettabile», concludono Capone e Giuliano.











