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Poteri legislativi e autonomia finanziaria per Roma: via libera dal Consiglio dei ministri al ddl costituzionale

  • Immagine del redattore: Camilla Palladino
    Camilla Palladino
  • 30 lug
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 31 lug

Con i nuovi poteri, Roma potrà legiferare in una serie di ambiti cruciali: dal trasporto pubblico locale, al commercio, passando per l'edilizia residenziale pubblica e l'organizzazione della macchina amministrativa della Capitale

palazzo chigi
Palazzo Chigi

Attesa per decenni, la riforma che ridefinisce il ruolo di Roma all’interno dell’ordinamento della Repubblica compie oggi un passo decisivo. Nel pomeriggio di mercoledì 30 luglio il Consiglio dei ministri, riunito a Palazzo Chigi in una seduta durata meno di un’ora, ha approvato il disegno di legge costituzionale che modifica l’articolo 114 della Costituzione per riconoscere a Roma Capitale una condizione speciale, con potestà legislativa e maggiore autonomia amministrativa e finanziaria.


Quali sono i nuovi poteri di Roma

Il provvedimento prevede che la legge dello Stato, approvata a maggioranza assoluta da entrambe le Camere, sentito il consiglio della Regione Lazio e l'assemblea capitolina, disciplini l’ordinamento della città e stabilisca le forme di decentramento amministrativo. La bozza precisa che a Roma saranno attribuite «condizioni peculiari di autonomia amministrativa e finanziaria nel rispetto dell’articolo 119», oltre alla possibilità di legiferare in una serie di ambiti cruciali: trasporto pubblico locale, polizia amministrativa locale, governo del territorio, commercio, turismo, valorizzazione dei beni culturali e ambientali, attività culturali, artigianato, servizi e politiche sociali, edilizia residenziale pubblica e organizzazione della macchina amministrativa della Capitale.


Il modello Giubileo e le ragioni della riforma

Come più volte sottolineato dal sindaco Roberto Gualtieri, l’obiettivo non è trasformare Roma in una regione, ma fornire strumenti legislativi diretti per gestire settori chiave della vita cittadina. La riforma recepisce l’esperienza maturata con i poteri commissariali esercitati nell’ambito del Giubileo, che hanno permesso di sperimentare una collaborazione istituzionale definita dallo stesso sindaco «eccellente a tutti i livelli, al di là del colore politico».


Il ddl risponde anche a una criticità evidenziata dalla recente relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria degli enti locali: pur restando il Comune con più trasferimenti correnti, Roma ha visto diminuire le risorse dal 2020 e, in termini pro capite, nel 2023 ha ricevuto fondi pari a quelli di Bologna e inferiori a città come Venezia e Messina.


Il percorso verso la riforma

La riforma, attesa da oltre vent’anni, inserisce formalmente Roma nell’articolo 114 della Carta costituzionale accanto a Stato, Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni. La premier Giorgia Meloni, già nel 2020, era stata la prima firmataria di un ordine del giorno approvato all’unanimità dalla Camera che impegnava l’esecutivo ad avviare questo percorso.


Le reazioni politiche

Immediate le prese di posizione delle forze politiche. Dai consiglieri capitolini della Lega Fabrizio Santori e Maurizio Politi, insieme a Marco Penna, capo dipartimento per l’autonomia di Roma Capitale, è arrivato un plauso: «Finalmente Roma, la Capitale d’Italia, potrà avere lo status e le prerogative degne del suo ruolo. Bene una legge costituzionale, un dispositivo in grado di fornire i giusti strumenti per superare e risolvere le molte complessità del territorio. Grazie all’impegno del vicepremier Matteo Salvini e dell’intero governo, il disegno di legge costituzionale sulle “Disposizioni in materia di Roma Capitale” arriva oggi in Consiglio dei ministri: si avvicina un obiettivo che la Lega ha posto tra le sue priorità e che da sempre ha sostenuto con fermezza».


Positiva anche la reazione di Forza Italia. Paolo Barelli, presidente dei deputati azzurri alla Camera, ha dichiarato: «L’approvazione in Consiglio dei ministri di un disegno di legge costituzionale su Roma Capitale è un’ottima notizia, una soluzione che Forza Italia ha auspicato per dare ancora più forza all’approvazione di una riforma sulla quale siamo stati i primi a credere e a lavorare con forza nel corso di questa legislatura, avviandone l’esame in commissione alla Camera con la presentazione di una nostra proposta della quale ho l’onore di essere primo firmatario e relatore. Il testo del governo riprende pienamente lo spirito della nostra proposta di legge, con poteri legislativi attribuiti immediatamente a Roma Capitale, con la previsione di un regime peculiare di autonomia amministrativa e finanziaria e con il principio del decentramento amministrativo. Ci sono ora, finalmente, tutte le condizioni necessarie per procedere spediti nell’attuazione di un obiettivo indispensabile atteso da troppo tempo. Ci auguriamo che anche le forze politiche di opposizione e il sindaco Gualtieri vorranno essere parte attiva di questa riforma che guarda esclusivamente all’interesse di Roma e dell’Italia».

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