Pnrr, a Roma il 91% dei cantieri avviato. Caudo: tre scuole restano senza fondi europei
- Redazione La Capitale

- 12 ago
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Oltre un miliardo di euro per 284 interventi nella Capitale. Stop a tre progetti scolastici in periferia, che saranno coperti da fondi ordinari

Tre progetti scolastici a Roma non riceveranno più fondi del Pnrr e saranno coperti con risorse ordinarie. Si tratta della scuola di via Palenco a Ponte Mammolo, per cui tornano a Bruxelles 4,368 milioni di euro, e della Fabio Filzi al Collatino, che perde 2,2 milioni. Entrambe si trovano nel IV Municipio. Nel VI Municipio, a Finocchio, resta bloccata la costruzione di una nuova scuola dell’infanzia a causa della mancata espropriazione di una piscina privata, nonostante il progetto sia discusso dal 2008.
«Su sei scuole in una situazione critica, tre escono dai finanziamenti europei — spiega il presidente della commissione Pnrr Giovanni Caudo — e i progetti che purtroppo si sono rivelati più complicati del previsto verranno finanziati con fondi ordinari».
Interventi avviati e fondi investiti
Il Campidoglio ha ottenuto fondi per 284 interventi, per un totale di 1.136.171.287,30 euro. Il 91% dei progetti è stato avviato, con alcune opere già concluse, come il restauro di fontane e monumenti del programma “Caput Mundi”. Il restante 9% degli interventi non è ancora partito.
La mobilità sostenibile è al centro degli investimenti, con l’acquisto di bus elettrici, il progetto del Grab, nuovi treni della metropolitana e nuove linee tranviarie. Sono in arrivo 35 nuovi treni per la metro, il primo arrivato ad aprile e il secondo nella notte tra il 5 e il 6 agosto. Tra le nuove linee tranviarie figura la Termini–Vaticano–Aurelio, finanziata con fondi Pnrr e ministeriali: le risorse europee coprono i treni, mentre la parte infrastrutturale sarà realizzata con fondi statali.
Largo Corrado Ricci e prospettive future
Tra gli interventi in corso figura anche la pedonalizzazione di largo Corrado Ricci, resa visibile dalla rimozione di un distributore di benzina. Tutti i lavori dovranno essere completati entro il 2026.
«È fondamentale avviare da subito la pianificazione delle azioni successive alla scadenza del Pnrr — commenta Caudo — per scongiurare il rischio che, una volta conclusi i lavori nel giugno 2026, la carenza di risorse e l’assenza di strategie condivise compromettano la tenuta e la valorizzazione degli interventi realizzati».










