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Incendi a Roma, bruciati due depositi giudiziari. L'appello di Gualtieri: «Chiediamo responsabilità e collaborazione»

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 1 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Interviene il sindaco all'indomani dei roghi che hanno circondato la Capitale: «Noi stiamo facendo la nostra parte». Il commento sui depositi: «Un fatto da monitorare con attenzione»

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Sono stati bruciati due depositi giudiziari negli incendi che dall'ora di pranzo circa di lunedì 30 giugno hanno causato disagi e provocato timori in buona parte della Capitale. Cinque, almeno, i roghi importanti in città tra Parco dell'Aniene, Capannelle, Piana del Sole, Ponte Galeria e zona Cesano.


«Voglio ringraziare i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile, la Polizia Locale e tutte le Forze dell'Ordine competenti che in queste ore sono a lavoro senza sosta per spegnere incendi in alcune zone della città - ha commentato il primo cittadino -. Si tratta di fiamme in aree a prevalente vocazione agricola, una tipologia di fuoco che da tempo abbiamo segnalato alle autorità e che iniziano sistematicamente su terreni privati e arrivano a lambire edifici, capannoni o depositi».


E proprio su questi ultimi si concentra Gualtieri, visto che a essere colpiti sono stati i depositi giudiziari di via della Chiesuola (zona Ponte Galeria) e via Casal Rotondo. Su entrambi, per ora, è ancora presto per definire la quantità di danni anche se, dal secondo, si parla di circa 200 veicoli bruciati.


Due incendi in due zone diverse di Roma che hanno provocato non pochi disagi ai cittadini. «Un fatto da monitorare con attenzione» commenta Gualtieri, che aggiunge: «Noi stiamo facendo la nostra parte, verificando continuamente il rispetto delle nostre severe direttive per prevenire e mitigare gli incendi durante la stagione estiva, sanzionando duramente chi non rispetta le regole».


La richiesta del sindaco è infine rivolta a tutta la città: «Chiediamo a tutte le autorità e alla cittadinanza il massimo senso di responsabilità e collaborazione: Roma non può permettersi di trasformare questo tipo di incendi in un'emergenza ricorrente».

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