Il ministro Andrea Abodi ha rilanciato le Olimpiadi a Roma
- Edoardo Iacolucci
- 9 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Le parole del Ministro a «Un Altro Pianeta» il podcast condotto da Hoara Borselli e prodotto da Simple Communication

«Conta solo la coscienza»: con queste parole Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, ha commentato la posizione del presidente Figc Gabriele Gravina, nel corso della nuova puntata di Un Altro Pianeta, il podcast condotto da Hoara Borselli e prodotto da Simple Communication.
Una puntata in cui Abodi si è raccontato senza filtri: spontaneo, umano, «testardo» - così si è definito - affrontando temi caldi come calcio, Olimpiadi, Expo e il ruolo dell’Italia nel mondo.
Olimpiadi a Roma nel 2036 o 2040? Andrea Abodi rilancia la candidatura
Tra i temi principali, le Olimpiadi. Abodi ha lanciato un messaggio chiaro: «Nelle edizioni 2036 e 2040 ci sarà una possibilità per Roma. Sarebbe una sfida che varrebbe la pena cogliere».
Un’affermazione che suona come una critica diretta alla scelta dell’ex sindaca Virginia Raggi, che nel 2016 disse no alla candidatura olimpica:
«Paradossale che a Roma si dica no alle Olimpiadi e sì all’Expo 2030. Le Olimpiadi sono un’occasione unica per sport e sviluppo sostenibile. L’Expo? Meno trasparente, con ben altri rischi».
Calcio e Figc: Gattuso ct, Gravina nel mirino
Sul fronte Figc e Nazionale italiana, Abodi ha commentato la scelta di Gennaro Gattuso come Commissario Tecnico:
«Una scelta motivazionale, più che tecnica. Conta l’anima, il cuore, la lucidità».
Sulla possibile terza esclusione dai Mondiali e sulle pressioni per le dimissioni di Gabriele Gravina, Abodi è stato chiaro:
«Non è tempo di processi. La coscienza è l’unico metro. Siamo in una fase delicata e serve stabilità. Nessuno può sentirsi escluso dalle responsabilità: dobbiamo tifare tutti per l’Italia».
L’Italia di oggi secondo Abodi: «Più consapevole e determinata»
Infine, uno sguardo al presente e al futuro del Paese:
«Quella guidata da Giorgia Meloni è un’Italia più consapevole. Si afferma nei mercati e nelle relazioni internazionali. È un’Italia che non ti aspetti, fondata su studio, analisi e dedizione».










