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Farmacie chiuse a Roma per sciopero dei dipendenti. Contratto di Federfarma «una paghetta paternalistica»

  • Giacomo Zito
  • 1 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Primo sciopero nella Capitale per farmacisti e farmaciste: sotto accusa la proposta di rinnovo contrattuale di Federfarma

farmacia

Molte farmacie di Roma il primo luglio sono chiuse fino alle 12 per uno sciopero dei lavoratori e lavoratrici. Davanti alla sede nazionale di Federfarma in piazza San Giovanni, i dipendenti si sono dati appuntamento per un presidio nel primo sciopero del settore nella Capitale.


Al centro della protesta c’è l’offerta di rinnovo del contratto nazionale da parte di Federfarma: un aumento complessivo di 120 euro spalmato su tre anni. Una proposta giudicata «inadeguata e irricevibile» dai sindacati, che l’hanno bollata come «una paghetta paternalistica».


«Siamo professionisti, non commessi»

«Oggi è una giornata molto importante – ha dichiarato Natale Di Cola, segretario generale della CGIL di Roma e del Lazio – È il primo sciopero di farmacisti e farmaciste che chiedono un giusto rinnovo contrattuale e un salario dignitoso. Sono professionisti con alta formazione e competenza, ma vengono pagati una miseria. Chiediamo che il loro ruolo sia riconosciuto, anche economicamente» ha detto Di Cola all’Adnkronos Salute.


Le rivendicazioni non si fermano alla questione salariale. Come ha sottolineato Claudia Delfini, funzionaria di Fisascat Cisl Roma Capitale, «è anche necessario normare la farmacia dei servizi. Parliamo di un settore che non solo non ha subito la crisi della pandemia, ma ha visto un aumento esponenziale del fatturato. È giusto che una parte di quei guadagni torni a chi li ha resi possibili».


Giovani farmacisti tra carichi di lavoro e salari bassi

In piazza anche tanti giovani farmacisti, che denunciano condizioni di lavoro sempre più difficili. «Facciamo orari massacranti, soprattutto nei turni notturni, senza tutele. E manca perfino l’indennità di cassa» ha detto una farmacista impiegata in una grande catena a Sud di Roma.


A raccontare una realtà poco nota è un’altra lavoratrice: «In molti non sanno che prendiamo come uno store manager di una catena di abbigliamento, anche dopo anni di servizio». A fronte delle responsabilità e della formazione richiesta, i compensi risultano del tutto sproporzionati.


La delegazione sindacale ricevuta da Federfarma

Una delegazione dei delegati sindacali presenti in piazza è stata ricevuta da Federfarma. Ma, per ora, non sembrano emergere segnali di apertura. I lavoratori chiedono che la controparte torni al tavolo con proposte reali e coerenti con il ruolo e la professionalità degli operatori del settore.


«Le farmacie – ha ricordato ancora la CGIL – hanno continuato a garantire un servizio essenziale anche nei momenti più critici della pandemia. Ora è il momento che chi lavora dietro al banco venga trattato con rispetto e giustizia».


Il malcontento resta alto, e la mobilitazione, fanno sapere i sindacati, è solo all’inizio.

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