Defence summit all'Auditorium: cresce la protesta, rete No Rearm: «Manifestazione contro lo show dei mercanti di morte»
- Titty Santoriello Indiano
- 6 ago
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 7 ago
Se all'interno dell'Audutorium parco della Musica sarà ospitato il Defence summit promosso da Il Sole 24 ore - con i vertici militare e le aziende leader del settore bellico - all'esterno, la rete «No Rearm Europe» ha organizzato il Social summit per «dire no alla guerra al riarmo e al genocidio».
Anche per Sce è una «scelta inopportuna» mentre Avs si appella a Gualtieri e Rocca

Sarà un 11 settembre caldo per Roma. Se all'interno dell'Audutorium parco della Musica sarà ospitato il Defence summit promosso da Il Sole 24 ore - con i vertici militare e le aziende leader del settore bellico - all'esterno, la rete «No Rearm Europe» composta da oltre 70 realtà - movimenti, partiti, associazioni - ha organizzato il Social summit per «dire no alla guerra al riarmo e al genocidio».
«No Rearm Europe» scrive a Gualtieri e Rocca
L'iniziativa, voluta dal ministro della Difesa Guido Crosetto «confligge tanto con le finalità statutarie della Fondazione Musica per Roma (che gestisce l'Auditorium, ndr) quanto con la sensibilità delle e degli abitanti di Roma che si mobilitano quotidianamente per la fine della guerra in Ucraina, per lo stop al genocidio in corso a Gaza e contro le politiche di riarmo», spiegano gli attivisti di No Rearm. Per questi motivi chiedono al Comune e alla Regione di bloccare la concessione dell'Auditorium per il Defence summit. «Roma dev'essere Capitale della pace, non della guerra», scrivono in una lettera indirizzata ai due enti annunciando, nel contempo, la manifestazione per la pace all'esterno dell'Auditorium «contro questo show dei mercanti di morte».
Sce: «No al Defence summit all'Auditorium»
L'utilizzo di una sala dell'Auditorium per il vertice sulla difesa non è piaciuto nemmeno a Sinistra civica ecologista: «Non vogliamo che la città di Roma, mettendo a disposizione spazi di propria competenza, venga associata a manifestazioni che evocano pratiche di guerra e
che promuovono linguaggi, economie, approcci fondati sull'uso delle armi», ha spiegato il capogruppo in Campidoglio Alessandro Luparelli.
«Roma, soprattutto nell'anno del Giubileo e all'indomani della bellissima invasione pacifica delle giovani generazioni, deve ribadire la propria vocazione naturale quale città della pace e del dialogo e agire il suo ruolo di promozione di processi diplomatici tra popoli, città e nazioni», ha aggiunto il consigliere.
Per questo «chiediamo alla presidente e all'amministratore delegato della Fondazione musica per Roma di revocare la concessione dell'autorizzazione al Defence Summit, ribadendo la missione di fondo dell'Auditorium come luogo di produzione creativa e ponte interculturale», ha concluso Luparelli.
Ciaccheri: «Scelta inopportuna»
La prima edizione del Defence Summit all'Auditorium, tra cui compare una sessione su «Le nuove esigenze dell’esercito nell’era dell’intelligenza artificiale», è stata criticata anche dal presidente dell'VIII municipio Amedeo Ciaccheri: «Capiamo le ragioni commerciali che muovono alcune scelte dell’Auditorium ma questa è sbagliata perché macchia un luogo di dialogo tra culture», ha detto al Manifesto.
«Oggi con la tragedia di Gaza in corso la scelta appare particolarmente inopportuna», ha ribadito Ciaccheri.
«Revocare la concessione degli spazi all'Auditorium per un'iniziativa che propaganda armi e distruzioni di massa», è la richiesta che giunge al sindaco di Roma e al presidente della regione Lazio anche da parte di Alleanza verdi sinistra










