Crisi demografica in Italia: tra incertezze, welfare e il sogno lontano di una famiglia
- Redazione La Capitale

- 24 giu
- Tempo di lettura: 2 min
I motivi della denatalità sono molteplici: il 43 per cento indica la paura del futuro, il 29 per cento l’instabilità lavorativa e il 22 per cento i costi eccessivi per crescere un figlio

L’Italia affronta una delle sfide più urgenti del nostro tempo: la crisi demografica. A lanciare l’allarme è il sondaggio «Demografia, un patto tra generazioni», realizzato da Adnkronos Q&A su un campione di circa 5.000 persone, presentato oggi a Roma con la partecipazione di esponenti del Governo, delle parti sociali, dell’accademia e del mondo produttivo.
Il quadro che emerge è preoccupante: il 75 per cento degli intervistati ritiene l’invecchiamento della popolazione un problema serio per le nuove generazioni, mentre solo il 13 per cento riesce a vederlo come un’opportunità. I motivi della denatalità sono molteplici: il 43 per cento indica la paura del futuro, il 29 per cento l’instabilità lavorativa e il 22 per cento i costi eccessivi per crescere un figlio.
Crisi demografica, le risposte del Governo: patto per il futuro
Nel corso dell’evento, il ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone ha sottolineato come la crisi demografica stia influenzando direttamente economia e società. Ha ribadito l’importanza di rafforzare occupazione e competenze, soprattutto per giovani e donne, citando le misure contenute nel Decreto Coesione. Ha poi rilanciato l’idea di un patto per le donne, in grado di conciliare lavoro e maternità attraverso un welfare integrato.
Anche il viceministro Maria Teresa Bellucci ha parlato della necessità di un nuovo modello di welfare che superi l’assistenzialismo, promuovendo la sinergia tra istituzioni, terzo settore e imprese. Ha inoltre evidenziato il riconoscimento formale del volontariato come esperienza utile anche nel mercato del lavoro.
Pensioni, educazione finanziaria e caregiver: i nodi da sciogliere
Il sottosegretario Claudio Durigon ha invece puntato l’attenzione sul futuro pensionistico, sempre più incerto a causa del sistema contributivo. Ha proposto un rafforzamento della previdenza complementare e l’introduzione di misure fiscali per incentivarla.
A emergere con forza è anche il bisogno di educazione finanziaria: il 60 per cento degli intervistati vorrebbe acquisire competenze per gestire meglio le proprie risorse, soprattutto tra i banchi di scuola.
Un altro aspetto critico riguarda i caregiver: una persona su quattro si prende cura di un familiare, ma il 58 per cento non riceve alcun tipo di aiuto. Solo il 6 per cento riceve supporto dallo Stato e appena il 2 per cento dalle aziende.
Il ruolo del lavoro e della silver economy
I rappresentanti delle principali sigle sindacali e del mondo imprenditoriale hanno messo in luce il ruolo chiave del lavoro stabile e della rappresentanza nella costruzione di un welfare moderno e inclusivo. Si è parlato anche di silver economy come possibile risorsa in un Paese che invecchia, ma che può trarre vantaggio da una popolazione attiva anche in età avanzata.
Un panel finale ha offerto esempi concreti di welfare aziendale e iniziative a sostegno della natalità. Esperienze raccontate da realtà come Wind Tre, Fater, Fondazione Cariplo, Eidosmedia e altri attori, che hanno illustrato progetti volti a facilitare la conciliazione tra vita e lavoro, sostenere i genitori e valorizzare il ruolo dei caregiver.










