Commissione periferie in visita al Serpentone: «Corviale non è solo cemento, è fatto di persone»
- Rebecca Manganaro
- 3 dic 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Tra degrado e speranza, la visita della Commissione periferie accende i riflettori sul complesso romano simbolo delle sfide urbanistiche e sociali della capitale

Entrare a Corviale significa affrontare un viaggio in una realtà dimenticata: ascensori guasti, corridoi bui e maleodoranti, rifiuti abbandonati ad ogni angolo. I garage, originariamente pensati come risorse per i residenti, sono spesso ridotti a scheletri carbonizzati da incendi dolosi, mentre le cantine allagate ricordano l’assenza cronica di manutenzione. È un luogo dove vivere equivale a convivere con la paura, e dove ogni giorno si lotta per non essere sopraffatti dal senso di abbandono. Come racconta Sonia Ditraglia, residente dal 1985: «All’interno tutto è abbandonato: i garage sono bui e pericolosi, gli anziani hanno paura di uscire. L’esterno sembra migliorato, ma dentro c’è solo degrado. Non possiamo arrenderci, ma serve un cambiamento».
La sfida sociale
Oltre al degrado fisico, Corviale vive una crisi sociale profonda. I giovani, spesso senza prospettive né spazi adeguati, diventano facili prede della microcriminalità. Ragazzi di appena 13 anni si trovano intrappolati in una spirale di illegalità, attratti da un guadagno immediato in un contesto privo di alternative. Ida D’Orazi, presidente del centro anziani locale, ha lanciato un appello: «I ragazzi non hanno nulla. Dopo la terza media restano in strada, vulnerabili, perché mancano servizi e opportunità. Abbiamo grandi spazi: perché non usarli per creare laboratori, per insegnare loro un mestiere? Se restano inattivi, diventano facili prede. È ora di agire».
La visita della Commissione Periferie

Ieri, la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie, guidata da Alessandro Battilocchio (Forza Italia), ha visitato il quartiere. Un sopralluogo simbolico, ma necessario, per ascoltare le voci di chi vive ogni giorno le difficoltà del Serpentone. La visita ha toccato alcuni punti nevralgici del complesso, tra cui la chiesa situata al quarto piano, dove don Gabriele, figura centrale per la comunità, ha offerto un resoconto sincero e commovente. «Corviale non è solo cemento, è fatto di persone», ha detto don Gabriele. «La nostra missione è restituire dignità ai residenti. Ma serve uno sforzo congiunto tra comunità e istituzioni. Nessuno deve essere lasciato indietro».
Tra problemi e speranza
Il sopralluogo ha messo in evidenza una realtà bifronte: da un lato, il degrado strutturale e sociale che continua a segnare il quartiere, dall’altro, i segnali di speranza rappresentati dalla forza della comunità.
Gianluca Lanzi, presidente del municipio XI, ha sottolineato l’importanza di questa visita: «Questo incontro con i cittadini e le associazioni è fondamentale. Corviale ha problemi enormi, ma anche tanti progetti positivi in corso. Dobbiamo continuare a lavorare insieme».
Anche Alessandro Battilocchio, deputato di Forza Italia e presidente della Commissione, ha ribadito l’impegno per il quartiere: «Abbiamo visto una comunità che vuole guardare al futuro con ottimismo. La nostra presenza qui è solo un primo passo. Corviale merita interventi concreti e duraturi».
Il futuro di Corviale

Corviale è un microcosmo delle sfide che accomunano molte periferie italiane: degrado urbano, carenza di servizi, isolamento sociale e una percezione di abbandono da parte delle istituzioni. Il sopralluogo della Commissione rappresenta un piccolo ma significativo passo verso una maggiore attenzione a questi territori.
Ora, l'auspicio è che le parole si traducano in azioni concrete e durature, restituendo dignità e speranza a chi vive ai margini della città, ma non della società.










