Chirurga insultata a Tor Vergata, lanciata la petizione contro gli abusi di potere in ospedale
- Titty Santoriello Indiano
- 30 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Tra le prime firme quella del presidente del XII municipio Elio Tomassetti

Al momento il comitato di garanzia del policlino Tor Vergata si è espresso a favore del primario di chirurgia che avrebbe insultato e colpito alla nuca la sua collega in sala operatoria durante un delicato intervento. Al momento, quindi, nonostante la storia sia diventata di dominio pubblico, il chirurgo Giuseppe Sica è rimasto al suo posto. Per questo e gli altri casi di violenza in ospedale è stata appena promossa una petizione che ha raggiunto il 30 giugno 400 firme. Tra queste c'è anche quella del presidente del XII municipio Elio Tomassetti.
«Mettersi contro i baroni non è mai facile»
«Capita questo in una struttura del nostro sistema sanitario: una giovane chirurga viene insultata a lungo dal suo superiore durante una delicata operazione, invitata a uscire dalla sala operatoria e poi picchiata», scrive sui social Tomassetti. «Succede che questa giovane e coraggiosa donna, dopo essere andata al pronto soccorso, decide di non tacere ma di denunciare l'accaduto. Questo non è un passaggio da poco: mettersi contro i baroni non è mai facile, in nessun ambiente e men che meno in quello sanitario», aggiunge il presidente. «Ci sono testimoni, giorni di prognosi, fanfara del Presidente Rocca che promette il pugno duro» ma « il Policlinico Tor Vergata per ora neanche sospende il medico macchiatosi di questo osceno comportamento. Ecco, per me cose così non possono succedere», conclude Tomassetti annunciando di aver sottoscritto la petizione «per fare luce su questa vicenda che è molto più di un caso isolato».
La petizione
«Tutela del personale medico-chirurgico contro abusi di potere e oppressioni del personale» è il titolo della petizione che chiede l'istituzione di «un osservatorio indipendente, con funzione di ascolto, tutela e segnalazione protetta. Il secondo obiettivo dei promotori è quello della Tutela legale e professionale per chi denuncia comportamenti impropri o intimidatori da parte di superiori, primari o direttori sanitar». E ancora: l'«introduzione obbligatoria di codici deontologici interni, con sanzioni effettive per comportamenti coercitivi, discriminatori o vessatori, rivolti sia a uomini che a donne» e poi la «garanzia di anonimato e protezione per i professionisti che denunciano abusi, violazioni etiche o pratiche lesive della libertà personale e della salute psicofisica. Infine la petizione propone la «formazione obbligatoria sul rispetto dei diritti umani e delle relazioni gerarchiche etiche in ogni struttura sanitaria pubblica o privata».
La regione Lazio si costituisce parte civile
Anche la regione Lazio si è espressa in favore della chirurga Marzia Franceschilli che ha denunciato la violenza costituendosi parte civile. Il presidente Francesco Rocca avrebbe anche richiamato il rettore dell'ateneo per chiedere il licenziamento di Sica e ha annunciato che sosterrà la dottoressa nella querela contro il professore.










