Audio Raul Bova, il Garante della privacy apre un’istruttoria: indaga anche la procura di Roma
- Redazione La Capitale

- 6 ago
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Fabrizio Corona, conduttore del podcast coinvolto e già condannato in passato per estorsione, non è al momento indagato

Il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un’istruttoria formale in merito alla diffusione non autorizzata di un audio privato attribuito all’attore Raoul Bova, proveniente da una conversazione via chat con la modella e influencer Martina Ceretti. Il contenuto è stato reso pubblico lo scorso 21 luglio nel podcast «Falsissimo» di Fabrizio Corona, ed è rapidamente circolato sui social media, spesso accompagnato da commenti, meme e video dal tono ironico o denigratorio. Nel frattempo è stato tutto denunciato alla polizia postale e la procura di Roma ha aperto un fascicolo per tentata estorsione.
Il Garante Privacy richiama gli utenti: stop alla diffusione illecita dell’audio
L’Autorità garante, intervenuta a seguito del reclamo formale presentato dall’attore, ha specificato che l’istruttoria mira a verificare eventuali violazioni della normativa sulla privacy e delle regole deontologiche dei giornalisti coinvolti nella diffusione del materiale. È stato inoltre emesso un avvertimento a chiunque stia utilizzando, o intenda utilizzare, l’audio o suoi estratti, sottolineando che ulteriori divulgazioni potrebbero comportare provvedimenti anche sanzionatori.
Podcast e social sotto accusa: chat privata pubblicata da Fabrizio Corona
A rappresentare Bova in questa delicata vicenda è Annamaria Bernardini De Pace, avvocato e sua ex suocera, che lo assiste anche in una separata causa civile relativa all’affidamento dei figli con l’ex compagna Rocio Munoz Morales. «Raoul è un uomo perbene. Ho apprezzato molto che non abbia ceduto al ricatto, ma abbia scelto subito la via della denuncia», ha dichiarato l’avvocato all’Adnkronos.
La ricostruzione dei fatti parla chiaro: circa due settimane fa, l’attore avrebbe ricevuto un messaggio anonimo sul cellulare, nel quale veniva avvisato della possibile diffusione delle sue chat private con la Ceretti. Un tentativo di estorsione respinto da Bova, che ha immediatamente denunciato l'accaduto. L’audio, tuttavia, è stato ugualmente diffuso pochi giorni dopo.
Le indagini sono ora nelle mani della pm Eliana Dolce. Il numero da cui è partito il messaggio intimidatorio risulta intestato a un prestanome. Al momento, il fascicolo aperto in procura è contro ignoti, ma non si esclude l’ipotesi di ricettazione, qualora si accertasse che i contenuti siano stati divulgati con piena consapevolezza della loro provenienza illecita. Fabrizio Corona, conduttore del podcast coinvolto e già condannato in passato per estorsione, non è al momento indagato.











