Assolti gli attivisti di Ultima Generazione che avevano colorato di nero la Barcaccia
- Edoardo Iacolucci
- 4 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Il giudice li ha ritenuti «non punibili» per tenuità del fatto

Il Tribunale di Roma ha assolto tre attivisti del movimento Ultima Generazione, Chloé Bertini, Bruno e Stefano, per l’azione dimostrativa compiuta il 1° aprile 2023 alla fontana della Barcaccia in Piazza di Spagna. I tre erano accusati di imbrattamento per aver versato un liquido a base di carbone vegetale nelle vasche della fontana, colorandone temporaneamente l’acqua di nero.
Il giudice ha stabilito che gli imputati sono «non punibili» per la «tenuità del fatto». La procura, invece, aveva richiesto una condanna a quattro mesi di reclusione, sottolineando il costo sostenuto dal Comune di Roma – circa 4 mila euro – per la rimozione dell’acqua e la pulizia del monumento. L’allora assessore alla cultura Miguel Gotor aveva definito l’azione un gesto da «ecoidioti».
Le motivazioni della protesta di Ultima Generazione
Durante l’udienza, una degli imputati ha dichiarato che l’iniziativa voleva attirare l’attenzione pubblica sugli effetti della crisi climatica, in particolare sulla siccità, già evidente all’epoca. La sostanza utilizzata – ha spiegato – era una soluzione diluita di carbone vegetale, scelta consapevolmente per non arrecare danni permanenti.
Un consulente della difesa ha confermato che la concentrazione era inferiore a quella normalmente usata in ambito alimentare e che il materiale era facilmente lavabile, anche in caso di intervento ritardato.
Il contesto giudiziario
La pm ha sottolineato in aula che l’azione ha comportato una spesa pubblica e che vi è stato un potenziale rischio per il monumento. Nonostante ciò, il giudice ha accolto la richiesta della difesa, che aveva domandato l’assoluzione perché il fatto «non sussiste» o «non costituisce reato».
Un’azione simbolica all’interno della campagna «Non Paghiamo il Fossile»
L’iniziativa faceva parte della campagna «Non Paghiamo il Fossile», con cui Ultima Generazione denuncia da tempo l’inazione governativa rispetto al collasso climatico. Il gruppo ha definito la sentenza come una conferma che la disobbedienza civile nonviolenta non può essere trattata come un reato.
L’azione alla Barcaccia è solo una delle molte proteste messe in atto dal gruppo nella Capitale. Negli ultimi anni, gli attivisti hanno imbrattato le vetrine di marchi internazionali in via del Corso e via Condotti, interrotto spettacoli teatrali, sparso coriandoli durante gli Internazionali di tennis e protestato davanti al Bulgari Hotel con rifiuti vegetali
«Tagliamo l’Iva»: la nuova campagna
Ultima Generazione è oggi impegnata in una nuova campagna, «Tagliamo l’Iva», che chiede l’azzeramento dell’imposta sui beni essenziali (come pane, pasta, olio), attualmente tassati tra il 4 e il 10 per cento. Il movimento propone di finanziare il taglio dell’Iva attraverso un prelievo sugli extraprofitti delle grandi aziende responsabili della crisi climatica.
Boicottaggio dei supermercati: la nuova forma di pressione
Se entro l’autunno verranno raccolte 100.000 adesioni, a partire da ottobre 2025 inizierà un boicottaggio organizzato dei supermercati. Secondo gli attivisti, colpire economicamente e mediaticamente la grande distribuzione organizzata è un modo per ottenere attenzione politica e mediatica, come già accaduto in Croazia.
Il gruppo chiarisce che si tratta di una forma di mobilitazione complementare alla disobbedienza civile, e punta a una partecipazione di massa, accessibile e determinata.











